ALESSANDRO BERGONZONI

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mercoledì 17 Luglio 2024 / 21:00

ALESSANDRO BERGONZONI

in Sempre sia rodato: 20 prove aperti al chiuso o viceversa

Rocca Grimalda, Belvedere, (AL)

18 €
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Per la prima volta ad Attraverso Festival uno dei più originali ed eclettici artisti di teatro italiani, Alessandro Bergonzoni, che mercoledì 17 luglio presenta a Rocca Grimalda (al), per il primo di un doppio appuntamento, lo spettacolo “Sempre sia rodato: 20 prove aperte al chiuso o viceversa”. 

“Di cosa si tratta? – scrive Bergonzoni – Si tratta di trattare: donne e uomini da persone, arte con immaginazione, bambini con effusione, volendo creare il ministero dell’intuizione, spasimando per Tutto e inscenando lunghi circuiti tra palco e platea. E arrivare a Tanto. […] Non resta che esordire! (Basta divaricare il nostro essere in gamba). […] Se sembro indietreggiare, tranquilli, è solo rincorsa, per saltare Dalì fino Allah… Dunque? In queste 20 date di “rodeo” mi esibirò proprio con i Dunque partiti da lontano, accompagnati dai Quindi. Ad accoglierli sul palco e tra il pubblico ci saranno i Finalmente. A me il grato compito dell’ “esordire in massa”. A voi l’Eccome!
Ps: Questo messaggio pro spettatore si auto completerà, nel giro di qualche città.
Vediamoci lá.”

Alessandro Bergonzoni (Bologna, 21 luglio 1958) è un comico, cabarettista, drammaturgo, scrittore, umorista, attore e paroliere italiano. Dopo aver frequentato l’Accademia Antoniana e dopo essersi laureato in Giurisprudenza, comincia la sua collaborazione artistica con Claudio Calabrò. Già dai suoi primi lavori teatrali, Bergonzoni sviluppa i temi comici che lo caratterizzeranno nella sua figura di artista: l’assurdo comico, il rifiuto del reale come riferimento artistico e la capacità di giocare col linguaggio per creare situazioni surreali paradossali. Il suo debutto avviene a soli 24 anni con lo spettacolo teatrale “Scemeggiata” (1982). Nel 1985 è lanciato in tv dal “Maurizio Costanzo Show”. Negli anni ha prodotto quindici spettacoli teatrali e sei libri. Nel cinema ha preso parte come attore in “Pinocchio” (2001) di Roberto Benigni e “Quijote” (2006) di Mimmo Paladino. Da anni scrive “Aprimi Cielo” sul Venerdì di Repubblica e su Robinson.

Dal 2005 si avvicina al mondo dell’arte, e unisce al suo percorso artistico un interesse profondo per i temi legati al coma, alla malattia e al mondo carcerario. Parallelamente allo spettacolo “Trascendi e sali” ha presentato l’installazione performativa Tutela dei beni: corpi del (C)reato ad arte (il valore di un’opera, in persona). Nel 2020 per Garzanti esce “Aprimi cielo, dieci anni di raccoglimento, articolato”. Ha vinto il Premio della Critica, il Premio Hystrio, il Premio UBU, la Coppa Volponi, il Premio Nazionale Cultura della Pace-Città di Sansepolcro e il Premio Montale Fuori di Casa.

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