Regia Alessandro Bergonzoni e Riccardo Rodolfi Scene Alessandro Bergonzoni
Dopo il lunghissimo tour di “Trascendi e Sali” Alessandro Bergonzoni torna in scena con il suo nuovo spettacolo “Arrivano i Dunque (avannotti, sole blu e la storia della giovane saracinesca)”, per la seconda replica ospite di Attraverso Festival alle 21.00 di Sabato 6 Settembre, questa volta a La Morra (Cn), nel Belvedere che domina tutte le Langhe.
Un luogo scenico, multifunzionale, dove proseguire la sua ricerca artistica nei territori che in questi anni lo hanno visto partecipare attivamente in prima persona ad avvenimenti sia artistici che sociali applicando fattivamente la “…congiungivite dove varco il fraintendere, fino all’unità dismisura, tra arte e sorte, fiamminghi e piromani, van Gogh e Bangkok, bene e
Mahler, sangue fuori mano e stigmate, stigmate e astigmatici, Dalì fino Allah.”
E se in questo nuovo allestimento vogliamo trovare un’altra cifra bergonzoniana, insieme ovviamente alla scrittura comica, dovremo cercarla nella “Crealtà”, altra sua invenzione, che esplicita, in un pensiero che si fa neologismo, la vera tensione morale di questo artista unico: il tentativo di ricreare una realtà che non solo non ci basta più ma che possiamo/dobbiamo reinventare giorno per giorno alla ricerca di un futuro di pace assoluta e definitivamente più accogliente fino alle soglie di nuove percezioni e di altri significati.
Quindi “Arrivano i Dunque” perché i tempi sono colmi e come si chiede Bergonzoni “Manca poco? Tanto é inutile? Non per niente tutto chiede!”
Alessandro Bergonzoni (Bologna, 21 luglio 1958) comico, cabarettista, drammaturgo, scrittore, umorista, attore e paroliere italiano. Dopo aver frequentato l’Accademia Antoniana e dopo essersi laureato in Giurisprudenza, comincia la sua collaborazione artistica con Claudio Calabrò. Già dai suoi primi lavori teatrali, Bergonzoni sviluppa i temi comici che lo caratterizzano nella sua figura di artista: l’assurdo comico, il rifiuto del reale come riferimento artistico e la capacità di giocare col linguaggio per creare situazioni surreali paradossali. Debutta a soli 24 anni con lo spettacolo teatrale “Scemeggiata” (1982). Nel 1985 è lanciato in tv dal “Maurizio Costanzo Show”. Negli anni ha prodotto quindici spettacoli teatrali e sei libri. Nel cinema ha preso parte come attore in “Pinocchio” (2001) di Roberto Benigni e “Quijote” (2006) di Mimmo Paladino. Da anni scrive “Aprimi Cielo” sul Venerdì di Repubblica e su Robinson. Dal 2005 si avvicina al mondo dell’arte, e unisce al suo percorso artistico un interesse profondo per i temi legati al coma, alla malattia e al mondo carcerario. Parallelamente allo spettacolo “Trascendi e sali” ha presentato l’installazione performativa Tutela dei beni: corpi del (C)reato ad arte (il valore di un’opera, in persona). Nel 2020 per Garzanti pubblica “Aprimi cielo, dieci anni di raccoglimento, articolato”. Ha vinto il Premio della Critica, il Premio Hystrio, il Premio UBU, la Coppa Volponi, il Premio Nazionale Cultura della Pace-Città di Sansepolcro e il Premio Montale Fuori di Casa.