Convegno "La vite in Oltregiogo" – Attraverso Festival
583
event-template-default,single,single-event,postid-583,bridge-core-2.3.4,single-event-container,ajax_fade,page_not_loaded,qode-page-loading-effect-enabled,,vertical_menu_enabled,side_area_uncovered_from_content,transparent_content,qode-child-theme-ver-1.0.0,qode-theme-ver-22.0,qode-theme-bridge,disabled_footer_top,disabled_footer_bottom,qode_header_in_grid,wpb-js-composer js-comp-ver-6.2.0,vc_responsive

Convegno “La vite in Oltregiogo”

Torna indietro

sabato 02 Settembre 2017 / 16:00

Convegno “La vite in Oltregiogo”

Incontro geo-storico sulla vitivinicultura dei territori del sud del Piemonte

Parodi Ligure, Ex Abbazia di San Remigio, (AL)

I territori del sud del Piemonte, posti alle spalle di Genova, per secoli sono stati sotto l’influenza della città ligure e fino al 1859 appartenenti alla regione Liguria. Hanno rappresentato una vasta area strategica e funzionale alle politiche e ai commerci della Repubblica marinara, denominata “Oltregiogo” proprio per la sua collocazione geografica rispetto a Genova.

Ingresso Libero

Incontro geo-storico sulla vitivinicultura dei territori del sud del Piemonte
Intervengo: prof. Renato Marmori (Università di Brescia), dott. Giancarlo Subbrero (Storico e Sindaco di Rocca Grimalda), Davide Ferrarese (Agronomo).

_ Seguirà la presentazione della ricerca su un biotipo locale di Dolcetto chiamato “Nibio’ con degustazione a cura dei produttori dell’associazione “Terre del Nibiò”

_Durante la giornata presso l’Abbazia di San Remigio di Parodi Ligure è visitabile la mostra d’arte contemporanea Opposte Similitudini di Valdi Spagnulo e Attilio Tono a cura di Matteo Galbiati e Kevin McManus. In collaborazione con Castel Negrino Arte, Aicurzio (MB) con il patrocinio di Parodi Ligure

I territori del sud del Piemonte, posti alle spalle di Genova, per secoli sono stati sotto l’influenza della città ligure e fino al 1859 appartenenti alla regione Liguria. Hanno rappresentato una vasta area strategica e funzionale alle politiche e ai commerci della Repubblica marinara, denominata “Oltregiogo” proprio per la sua collocazione geografica rispetto a Genova. Questa zona conserva molteplici segni materiali e immateriali di quel passato che ha lasciato tracce evidenti nella cultura della sua gente, nelle vicende economiche, negli assetti amministrativi, nelle forme paesistiche e nelle tradizioni più radicate.

Il processo di antropizzazione di questo territorio si è naturalmente misurato anche con le sue caratteristiche morfologiche e ambientali, collocato com’è in parte ai piedi dell’Appennino e in parte risalente verso il suo crinale, in grado di risentire della presenza del mare che pure non vede. L’agricoltura, vero e storico motore economico, si è espressa attraverso una dialettica tuttora presente tra la zona coltivata e la zona boschiva che si contendono le aree. E nell’agricoltura la vite è sempre stata la principale e più importante coltivazione, forte delle sue caratteristiche di qualità e alla vocazione delle sue colline.

Oggi il territorio dell’Oltregiogo esprime in modo sempre più chiaro il desiderio di portare avanti un processo di valorizzazione della sua identità che gli dia una maggiore visibilità e una migliore capacità di fare sistema al suo interno, di lavorare in rete, di rappresentare una zona di interesse e di attrazione. Parlare di identità senza tener conto della viticoltura sarebbe davvero impossibile e questo è lo scopo del convegno che si terrà al’interno del Festival Attraverso il 2 settembre alle ore 16  nella ex abbazia di San Remigio di Parodi Ligure (AL).

Il convegno prevede quattro relazioni:

_Il paesaggio della vite, illustra come si è espresso in passato e come si presenta oggi il paesaggio modificato dall’uomo, che vede la vite dominare incontrastata in alcune aree e in altre, più difficili da coltivare, la vede in lotta con il bosco e l’incolto, che presenta ancora evidenti le tracce delle pratiche di coltivazione che furono molto diffuse ai tempi del lavoro manuale e animale e le nuove impostazioni colturali.

_La storia economica della vite nell’ovadese e nel novese dà la misura delle trasformazioni profonde che si sono avute e al tempo stesso ribadisce la costante importanza che la vite ha avuto qui; attraverso i dati e le tipologie di produzione vitivinicola che si sono praticate in passato  e dal confronto col le attuali, si disegna un percorso lungo e importante che ha permeato la vita di tanta parte della popolazione e si comprendono i motivi del nuovo odierno assetto produttivo territoriale.

_I caratteri della viticoltura in Oltregiogo affronta il tema dell’ecologia della vite in questo ambiente, un ambiente che presenta elementi di omogeneità ma anche molte diversità da zona a zona, sia per la costituzione del terreno sia per le condizioni climatiche e microclimatiche che si vengono a creare.  C’è un sapere antico che si tramanda da generazioni, frutto di esperienze anche faticose e c’è l’apporto degli studi e dei dati scientifici che correggono tradizionali impostazioni colturali in alcuni casi  e in altri ne confermano la validità.

_Un Dolcetto chiamato Nibiò conduce al tema iniziale dell’identità. Per secoli in tutta quest’area si è chiamato così quel che fu il suo vitigno più diffuso, un dolcetto dal raspo rosso , con caratteri organolettici particolarmente apprezzati, tali da farne una produzione di rilevante importanza economica e di grandissima diffusione. Rispetto a questo biotipo di dolcetto, che si ritiene essersi caratterizzato nella zona Ovadese, Gaviese e Novese e averne rappresentato per tanto tempo l’immagine, come solo la vite sa fare, è attualmente in corso  una iniziativa di recupero da parte di alcuni produttori, volta a non perdere un portatore di biodiversità e uno storico elemento identitario.


In Collaborazione con:

 
Parodi Ligure
Parodi Ligure
 

 
Oltregiogo di Parodi Ligure
Pro loco di Parodi Ligure
Mimesis Parodi Ligure
Oltre Parodi Ligure